Il cloud si trascina dietro tutto. Benvenuti nell’era multicloud

Alla Tavola Rotonda di Data Manager dedicata al cloud hanno partecipato: UniCredit Business Integrated Solutions, IDC Italia, PureStorage, OVH, Open-V, CRIF, Eco della Stampa, Edison, F.lli Branca Distillerie, Jobrapido, Lombardia Informatica. Qui trovate una sintesi dei contenuti. Il cloud è uno dei fattori abilitanti della trasformazione digitale e dell’Industry 4.0. Il cloud è una scelta che si trascina dietro tutto. Data center, storage, rete, sistemi, risorse, funzioni. Il cloud non è semplice: ha bisogno di competenze e di un cruscotto per una “exit strategy” a portata di mano. Obiettivo: agilità, non solo riduzione dei costi. Anche per accelerare l’innovazione nella Pubblica Amministrazione. Orchestrazione, aggregazione e integrazione sono le parole chiave.

Orchestrazione vuol dire avere un unico livello di governance su una piattaforma con livelli paralleli di gestione delle risorse. Ma attenzione a utilizzare i vecchi schemi del passato per decidere. L’SDI diventa mainstream e non bisogna tralasciare la componente di Networking. Open è il nuovo mantra per favorire integrazione ed evitare vendor lock-in. Il cloud non è virtualizzare una macchina. Il cloud è una scelta di architettura che richiede competenze e massimo focus sugli SLA. Il cloud pubblico per sperimentare. Il cloud ibrido per garantire i livelli di sicurezza e il controllo dei dati. Il cognitive cloud per esplorare capacità predittive e applicazioni dirisk management evolute. Mantenere il controllo del patrimonio informativo è fondamentale. Essere “software defined” non basta. Occorre essere “software driven” per non essere “monolitici”. Parlare di cloud significa cambiare i processi aziendali in ottica di microteam cross funzionali.

Significa affrontare i temi dell’informatica di nuova generazione come lo sviluppo agile, le applicazioni basate su microservizi, il modello di virtualizzazione dei container, la gestione delle API, le nuove modalità digestione dello sviluppo applicativo, il testing e la messa in servizio, attraverso strumenti di DevOps e di misura dell’application performance. DevOps significa in pratica scrivere codice: Ma se non hai le capacità per farlo come si può parlare veramente di “messa in produzione” o “deployment” ? DevOps ha valore se chi sviluppa applicazioni si mette al fianco delle imprese. I vantaggi del cloud sono molti. Maggiore efficienza dell’infrastruttura IT. Economie di scala. Sourcing. Miglioramento dei processi di business. Maggiore velocità nel provisioning. Test di sviluppo e deployment più veloci. Fattori che insieme garantiscono una spinta decisa all’innovazione. La Data Monetization spinge l’adozione di progetti cloud. Ma adottare il paradigma cloud in tutte le sue declinazioni – oltre le sigle – significa in definitiva affrontare un percorso di trasformazione che richiede un approccio strutturato, competenze specifiche e un cambiamento culturale dell’IT all’interno delle organizzazioni.

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