Smart city & IoT, un nuovo continente che sta nascendo

Le separazioni tradizionali tra spazio fisico e spazio virtuale, tra luogo del lavoro e del tempo libero, tra alto e basso, tra centro e periferia saranno completamente ridisegnate. Così, periferico diventa sinonimo di tutto ciò che non è connesso – e centrale, di tutto ciò che può essere collegato alla rete.

Grazie all’IoT si possono utilizzare meglio le risorse per ridurre i consumi e far lavorare meglio le persone. Si può progettare la mobilità sulla base dei dati e rendere gli edifici più smart. Parcheggi, Acqua, Ambiente, Spazzatura, Trasporti, Industria, Logistica, Sanità, Sicurezza, Legalità: i sensori dotati di intelligenza a bordo sono i nuovi mattoni. Con una peculiarità. La città intelligente è anche invisibile perché sono i comportamenti che influenzano lo sviluppo. Ma c’è differenza tra capacità di controllo attraverso una rete di sensori e la capacità di governare un fenomeno complesso, per prendere decisioni anche politiche da cui derivano conseguenze di tipo economico. Sta nascendo una nuova geografia senza confini, dove i territori si aggregano, superando il concetto di contiguità fisica. La “smart city” non può essere circondata da “fossati”, non può ridursi alla semplice applicazione e neppure a un indice delle performance. Da New York a Milano, da Torino alla Coruña in Spagna, i grandi sistemi urbani diventano piattaforme dove si innestano servizi, nuovi modi di vivere, lavorare e produrre. Ma come si governa questo nuovo continente che sta nascendo? Ce lo hanno spiegato: UniCredit Business Integrated Solutions, A2A, Centro Medico Santagostino, CLUSIT, Comune di Torino, Lombardia Informatica, Start Romagna, Urbano Creativo, Indra e Orange Business Italy.

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